bonus dentista 1000€ enpam

L’emergenza legata al Covid19 sta mettendo in pericolo il tessuto economico e produttivo del Paese, e molti lavoratori ed imprenditori rischiano di perdere il lavoro o di veder fallire la propria azienda.

Per questo motivo, lo Stato è venuto incontro ai medici e dentisti con una serie di aiuti economici, che si possono ottenere per tramite dell’Enpam.

L’ente ha comunicato che i primi bonus destinati a medici e dentisti liberi professionisti in difficoltà a causa del Coronavirus sono stati messi in pagamento.

Si tratta di una prima tranche costituita da 45.920 bonus: l’importo medio liquidato è stato di circa 1.500 euro e corrisponde al primo periodo indennizzabile. In totale i potenziali beneficiari del bonus Enpam sono 133 mila.

Gli assegni, finanziati con risorse patrimoniali dell’Enpam, sono comunque di 1.000 euro mensili per chi paga i contributi previdenziali per intero, di 500 euro per chi paga l’aliquota dimezzata e di 114 euro per chi ha scelto di versare il 2%.

Requisiti di accesso al Bonus

L’indennizzo potrà essere richiesto dagli iscritti alla Quota B, che hanno registrato un calo del fatturato superiore al 33% rispetto all’ultimo trimestre del 2019. 

I bonus andranno a coprire il periodo che va dal 21 febbraio fino al momento in cui è stata presentata la domanda. 

Il vice presidente vicario Enpam Giampiero Malagnino spiega come funziona il calcolo: “Le somme possono essere chieste alla fine trimestre o quando il collega ne avesse bisogno; se facesse la domanda dopo 45 giorni dal 21 febbraio, riceverebbe sul suo conto corrente 1500 euro lordi. Potrà in seguito fare altre domande fino al tetto di 3000 euro (in realtà 2400 a lui e 600 al fisco).

Queste somme, essendo assistenza, non dovranno esser restituite, né incideranno sul calcolo della pensione”.

Per calcolare se si rientra nel 33% del calo del fatturato, e quindi se sia possibile inoltrare la richiesta del bonus, il sito dell’Enpam dà queste indicazioni, fornendo questo esempio: 

Se faccio domanda il 4 aprile, vuol dire che sono passati 42 giorni dal 21 febbraio 2020; nell’ultimo trimestre del 2019 c’erano invece 92 giorni. Quindi, se il fatturato dal 21 febbraio al 3 aprile diviso per 42, e calato del 33% rispetto al fatturato dell’ultimo trimestre 2019 diviso per 92, allora il requisito e soddisfatto.

L’indennizzo può essere cumulabile con le eventuali ulteriori provvidenze fornite dall’iscritto a fronte della crisi da Coronavirus (ad esempio il bonus 600 euro). Non c’è, invece, compatibilità con il sussidio riconosciuto per la quarantena ai sensi dell’articolo 5 “Interventi aggiuntivi per calamità naturali”, comma 4, del Regolamento delle prestazioni assistenziali aggiuntive del Fondo della Libera Professione – “Quota B” del Fondo Generale e con l’indennità per malattia o infortunio prevista dal Regolamento a tutela dell’inabilità temporanea a favore degli iscritti alla “Quota B” del Fondo di previdenza generale.

Per richiedere il bonus, bisognerà andare nell’area riservata del sito www.enpam.it e seguire la procedura indicata.

 

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