L’acquisto di beni strumentali è una necessità costante per garantire servizi di alta qualità. Dal 2020, è stato introdotto un incentivo fiscale che sostituisce le maggiorazioni dell’ammortamento, offrendo un credito d’imposta calcolato in base al costo dei beni strumentali. Questa misura può rappresentare un’opportunità significativa per i professionisti, consentendo loro di beneficiare di agevolazioni fiscali. Vediamo nel dettaglio quali sono le principali informazioni da conoscere.
Per gli investimenti in beni materiali strumentali “generici” effettuati nel 2020, o entro il 30 giugno 2021 nel caso di ordine accettato e acconto pagato almeno del 20%, spettava un credito d’imposta pari al 6% del costo del bene, con un limite massimo di 2 milioni di euro. Questo credito d’imposta poteva essere utilizzato esclusivamente in compensazione tramite modello F24, a partire dall’anno successivo all’entrata in funzione dei beni, suddiviso in cinque quote annuali di pari importo.
Per gli investimenti effettuati dal 16 novembre 2020 al 31 dicembre 2021, o entro il 31 dicembre 2022 nel caso di ordine accettato e acconto pagato almeno del 20%, il credito d’imposta era pari al 10% del costo del bene per beni materiali e immateriali “generici”, con un limite massimo di 2 milioni di euro per i beni materiali e 1 milione di euro per quelli immateriali. Per gli acquisti relativi al lavoro agile, la percentuale saliva al 15%. Per il periodo dal 16 novembre 2020 al 31 dicembre 2021, il credito d’imposta veniva utilizzato in compensazione in tre quote annuali di pari importo e in una sola quota nel caso in cui i ricavi fossero inferiori a 5 milioni di euro o per i beni materiali, indipendentemente dai ricavi. Per gli investimenti del 2022 prenotati nel 2021 con pagamento di un acconto del 20%, la percentuale di credito d’imposta era del 10% e doveva essere utilizzata obbligatoriamente in tre quote.
Dal 2023 al 2025, il credito d’imposta per i beni “generici” non spetta più. Tuttavia, per gli investimenti prenotati entro il 31 dicembre 2022 e realizzati entro il 30 novembre 2023, il credito d’imposta sarà concesso secondo le regole previste per il 2022, a partire dalla data di effettuazione dell’investimento. Per i beni classificati come “industria 4.0”, il credito d’imposta spetta anche dal 2023 al 2025, con scadenza il 30 giugno 2026.
Bisogna sottolineare che i beni agevolabili corrispondono a quelli contemplati dalla disciplina del super/iper ammortamento. Inoltre, è possibile ottenere il credito d’imposta anche se si è contribuenti forfetari. Il credito d’imposta è riconosciuto a partire dalla data di effettuazione dell’investimento e non è soggetto a tassazione ai fini di IRPEF, IRES e IRAP. È necessario che la fattura di acquisto contenga il riferimento alla norma agevolativa.
Infine, per gli investimenti in beni ordinari con termine “lungo” fino al 30 novembre, è fondamentale aver prenotato l’investimento entro il 2022 per poter beneficiare dell’agevolazione.
È importante tenere presente che il DL “Milleproroghe” ha prorogato al 30 novembre 2023 il termine “lungo” per gli investimenti in nuovi beni strumentali “ordinari” prenotati nel 2022. Ciò significa che per gli investimenti in beni materiali e immateriali “ordinari” effettuati nel 2023 senza prenotazione, al momento non è previsto il riconoscimento di alcun credito d’imposta.