In questo articolo vorremmo porre l’attenzione su alcuni controlli che sta effettuando l’Agenzia delle Entrate, in merito alla verifica della congruità dei seguenti elementi:
- acquisto dei materiali per protesi e chirurgia implantare,
- percentuali applicate per le prestazioni svolte da collaboratori,
- ricarico applicato al paziente.
Il fattore scatenante del controllo è stato un punteggio di affidabilità fiscale ISA, inferiore al minimo previsto per accedere ai benefici premiali di cui al provvedimento 10/05/2019 dell’Agenzia delle entrate.
I funzionari dell’Agenzia delle entrate, hanno analizzato le singole prestazioni e preso a riferimento quelle con maggior apporto ai compensi, individuandole nell’igiene dentale e protesi.
Hanno richiesto copia dei contratti di collaborazione stipulati con i professionisti e hanno verificato se la percentuale riconosciuta al collaboratore coincidesse con quanto previsto dal contratto di collaborazione sottoscritto.
Successivamente hanno controllato alcuni costi diretti sostenuti per erogare le prestazioni ai pazienti, di protesi e chirurgia implantare.
Inoltre, i verificatori hanno individuato un campione rappresentativo di clienti per i quali è stato richiesto di determinare il costo sostenuto per l’acquisto di protesi e componentistica degli impianti.
Per queste attività, a parere dell’Agenzia delle entrate, sono emersi dei compensi non contabilizzati e non dichiarati.
Per l’attività di igiene dentale hanno verificato i contratti con i collaboratori ed hanno esaminato un campione di clienti per calcolare quale fosse la tariffa standard media.
Considerando quanto indicato nei contratti di collaborazione, hanno individuato una percentuale media del 27,5%, corrispondente al valore medio della percentuale riconosciuta ai collaboratori.
Per quanto riguarda l’attività di protesi e di chirurgia implantare hanno effettuato un controllo su alcuni costi diretti sostenuti per erogare le prestazioni dei clienti finali.
Analizzando il conto economico e le fatture di acquisto hanno stabilito che le spese direttamente ed esclusivamente riferibili alla lavorazione delle protesi e degli impianti sono:
- acquisto impianti
- acquisto componentistica
- prestazione di terzi afferenti.
Considerando le fatture emesse per queste prestazioni e la somma dei costi elencati, hanno desunto l’effetto moltiplicativo della spesa in esame sui compensi relativi alle due tipologie di prestazioni (2,51).
Per determinare il costo medio delle prestazioni di questo tipo e verificare la congruità del ricarico sono stati considerati i ricarichi effettivamente applicati ad un campione di clienti. Vengono quindi analizzati i costi per l’acquisto delle protesi e degli impianti oltre alla fatture emesse.
Sulla base delle informazioni i verificatori hanno determinato il ricarico medio che è risultato di 3,36 che è difforme da quello desumibile dai dati contabili e da quelli dichiarati (2,51).
Alla luce di ciò i verificatori hanno rideterminato i compensi per protesi e chirurgia implantare.
Conclusione
Per evitare, nel caso di eventuali controlli dell’Amministrazione finanziaria, di imbattersi in una contestazione di questo tipo consigliamo di porre attenzione a questi aspetti:
- Porre attenzione alla % dei contratti applicata per il riconoscimento del compenso al collaboratore.
- La ripartizione dei costi deve essere sempre molto attenta in quanto ci possono essere delle interpretazioni errate da parte dei verificatori.
In particolare:
- Scorporare dai costi per prestazioni afferenti i compensi dei laboratori;
- Dettagliare i costi della componentistica utilizzata e degli impianti;
- Distinguere le prestazioni che non fanno parte della specialità implantologia (es. perno preformato che fa parte della specialità conservativa).