In questo articolo, faremo chiarezza sulle scadenze per la presentazione delle dichiarazioni fiscali, con un focus particolare sulle possibilità di rateizzazione e sul pagamento del secondo acconto.
Scadenze principali per la presentazione delle dichiarazioni fiscali
Le scadenze fiscali sono state recentemente aggiornate dal D.Lgs. 5 agosto 2024, n. 108, che ha introdotto modifiche rilevanti. Ecco un riepilogo delle date principali:
- Modello IVA: il termine di invio telematico è fissato al 30 aprile. Tuttavia, se si decide di includere la Liquidazione Periodica IVA (LIPE) del quarto trimestre, la scadenza si anticipa al 28/29 febbraio.
- Certificazione Unica (CU):
– Per i redditi di lavoro dipendente, il termine è il 16 marzo.
– Dal 2025, per i redditi di lavoro autonomo abituali, la scadenza sarà il 31 marzo.
– Per i redditi esenti o non dichiarabili tramite dichiarazione precompilata, il termine è il 31 ottobre. - Modello 730: la scadenza ultima per l’invio è il 30 settembre, con termini intermedi a seconda della data di consegna della dichiarazione.
- Modello Redditi PF, SP, SC e ENC, Modello 770, e Modello IRAP: tutti hanno come termine ultimo il 31 ottobre.
Per le società con esercizio non coincidente con l’anno solare, il termine di presentazione è fissato alla fine del decimo mese successivo alla chiusura dell’esercizio.
Rateizzazioni: un’opzione per alleggerire il carico fiscale
Le scadenze fiscali possono rappresentare un impegno significativo, soprattutto quando si avvicinano i pagamenti degli acconti. È possibile optare per la rateizzazione del debito fiscale, una strategia utile per diluire l’impatto finanziario.
La rateizzazione può essere applicata su diverse imposte, come l’IRPEF, l’IRES e l’IRAP, permettendo di suddividere il pagamento in rate mensili. È importante ricordare che il pagamento a rate comporta l’applicazione di un tasso d’interesse, il cui ammontare varia in base alla durata della rateizzazione e all’imposta di riferimento.
Il secondo acconto: cosa sapere
Uno degli appuntamenti fiscali più importanti per i professionisti del settore è il pagamento del secondo acconto delle imposte, che generalmente deve essere versato entro il 02 dicembre.
Il secondo acconto rappresenta una quota significativa dell’imposta complessiva dovuta per l’anno in corso. Esso viene calcolato in base al metodo storico, cioè in base all’imposta dovuta per l’anno precedente, o in alternativa con il metodo previsionale, stimando l’imposta per l’anno in corso.
La scelta del metodo previsionale può essere vantaggiosa se si prevede una riduzione del reddito rispetto all’anno precedente, poiché permette di ridurre l’importo dell’acconto da versare. Tuttavia, se la previsione si rivela errata, c’è il rischio di dover pagare sanzioni e interessi per l’insufficiente versamento.